Filca Cisl Sicilia

» Caltanissetta » Lavoro Aspettano l’assunzione da 6 mesi, gli ex Trainito si incatenano per protesta

Da oltre sei mesi attendono notizie circa il loro reintegro e oggi hanno deciso di incatenarsi in segno di protesta. Sono i lavoratori di Gela dell’azienda ex Trainito. Sulla situazione, lamentano in sindacati, è piombato l’assoluto silenzio. Dopo il licenziamento, da sei mesi attendono notizie sul loro reintegro da parte della nuova impresa Sdl in ATI.

È il segretario generale della Filca Cisl, Paolo D’Anca che sottolinea la fase di stallo. Oggi il vice reggente della Filca Cisl, Franco Sodano e il segretario provinciale della Fillea Cgil Caltanissetta, Franco Cosca, hanno incontrato i lavoratori incatenati davanti l’azienda e hanno partecipato alla riunione in Prefettura per avere notizie sul futuro di questi lavoratori, sui quali incombono pesanti incertezze.

“In passato è sempre stata consuetudine – spiega D’anca – che ogni nuova azienda che subentrava alle precedenti provvedesse al reintegro dei lavoratori e anche la Sdl aveva dato garanzie in tal senso ma invece ad oggi solo promesse. Chiediamo pertanto – conclude- che si superi questa situazione di stallo e che la sdl dia una volte per tutte una risposta  concreta e provveda al più presto al reintegro”.

Ex Trainito di Gela, D’Anca (Filca Cisl): “Silenzio assordante su reintegro lavoratori”

“Il silenzio assordante sulla vicenda dei lavoratori di Gela dell’azienda ex Trainito, che sono stati licenziati e da sei mesi attendono notizie sul loro reintegro da parte della nuova impresa Sdl in ATI, non è più tollerabile”.

Lo ha detto il segretario generale della Filca Cisl, Paolo D’Anca. Oggi il vice reggente della Filca Cisl, Franco Sodano e il segretario provinciale della Fillea Cgil Caltanissetta, Franco Cosca, hanno incontrato i lavoratori incatenati davanti l’azienda e hanno partecipato alla riunione in Prefettura per avere notizie sul futuro di questi lavoratori, sui quali incombono pesanti incertezze. In passato è sempre stata consuetudine – spiega D’Anca – che ogni nuova azienda che subentrava alle precedenti provvedesse al reintegro dei lavoratori e anche la Sdl aveva dato garanzie in tal senso ma invece ad oggi solo promesse. Chiediamo pertanto – conclude- che si superi questa situazione di stallo e che la sdl dia una volte per tutte una risposta concreta e provveda al più presto al reintegro”.

Incidenti sul lavoro, D’Anca (Filca Cisl): “Musumeci aumenti ispettori e approvi Durc di congruità”

“Il triste primato di morti sul lavoro che detiene la Sicilia ci preoccupa e i dati del crescente aumento di vittime sono allarmanti e certificano che ancora le norme di sicurezza non sono applicate nei cantieri e che nulla è stato fatto per evitare questa ecatombe”. Lo dice il segretario generale della Filca Cisl, Paolo D’Anca, commentando i dati Inail che segnalano un aumento del vento per cento di vittime in Sicilia. “Il precariato e il lavoro nero -continua- sono le cause principali ma non è più accettabile che un povero padre di famiglia possa mettere a rischio la propria vita per portare a casa un pezzo di pane. È da tempo ormai che rivendichiamo maggiori controlli per vigilare in maniera serrata sull’applicazione delle norme di sicurezza e sugli appalti al ribasso. E chiediamo al presidente Musumeci -conclude D’Anca- che rispetti l’impegno assunto per aumentare il numero di ispettori in tutte le province e che si attivi per fare approvare, come chiedono le parti sociali, il Durc di congruità. Uno strumento, quest’ultimo, che permette di garantire già all’origine un maggiore controllo perché impone, già in fase di approvazione del progetto, il numero di manodopera adeguata e non sottostimata, come spesso accade, rispetto alla complessità dell’opera da realizzare. Decreto che è stato già approvato per le zone terremotate dell’Abruzzo e sul quale il presidente Musumeci, nonostante le ripetute richieste, continua a fare l’orecchio da mercante”.

http://www.palermotoday.it/cronaca/edilizia-appello-cisl-opere.html?fbclid=IwAR1ZRaWMqzXAzeYKZeUMs1ZTE5KROyZ50XbZKkLIBCYZAxieu8RQRoyMfb4

 

Paura ad Agrigento, crolla ponteggio per il restauro di una palazzina Liberty, tragedia sfiorata, 10 famiglie sgomberate

Paura ad Agrigento, crolla ponteggio per il restauro di una palazzina Liberty, tragedia sfiorata, 10 famiglie sgomberate

Crolla l’impalcatura di un ponteggio adibito a lavori di rifacimento del prospetto di una palazzina liberty e precipita al suolo insieme a parti dello stesso prospetto e di un cornicione.

S’è rischiata la tragedia, stanotte, in piazza Cavour ad Agrigento. Poco dopo le quattro del mattino, infatti, una parte di cornicione di un imponente palazzo adiacente alla piazza si è staccato cadendo rovinosamente al suolo. Prima dell’impatto il cornicione ha colpito una impalcatura sistemata per alcuni lavori di ristrutturazione dell’immobile. Non è chiaro se il cornicione abbia poi trascinato il ponteggio o viceversa.

Ferri e detriti hanno schiacciato gli alberi, abbattendo tanti rami. I poliziotti della sezione volanti della questura, i carabinieri e i vigili del fuoco hanno cercato, per quasi un’ora, fra le macerie e i rami degli alberi se qualcuno fosse rimasto coinvolto. Non ci sono feriti, né danni a mezzi parcheggiati nell’area del crollo anche grazie all’ora notturna che ha fatto si non ci fossero passanti

Dieci famiglie dovranno, però, lasciare la propria abitazione. Dopo il sopralluogo dei vigili del fuoco di Agrigento, assieme ai poliziotti, è stato deciso che in via precauzionale le famiglie che vivono nel palazzo vengano sgomberate.

“Avremmo potuto piangere l’ennesimo operaio che perde la vita in un cantiere mentre svolge il suo lavoro” commenta il segretario regionale della Filca Cisl, Paolo D’Anca. “Da tempo ormai -aggiunge- denunciano la mancata sicurezza nei cantieri e chiediamo maggiori controlli. È opportuno che la prefettura di Agrigento invii immediatamente una task force sul posto per individuare le cause del crollo e gli eventuali responsabili. E’ l’occasione-conclude- per ribadire che è necessario convocare al più presto un tavolo tecnico con le istituzioni, i sindacati e i rappresentanti delle aziende per fare applicare le norme di sicurezza ed evitare queste tragedie annunciate”.

INFORTUNI SUL LAVORO, «SERVE UNA CABINA REGIONALE DI REGIA»

INFORTUNI SUL LAVORO, «SERVE UNA CABINA REGIONALE DI REGIA»

A proporla Cisl e Filca siciliane, che al Governo della Regione chiedono di coinvolgere i rappresentanti dei lavoratori nell’ambito del Piano nazionale della prevenzione in edilizia. Per il sindacato, c’è bisogno di azioni di controllo, assistenza, informazione e formazione. E di una sede di cui facciano parte Regione, Inail, professionisti e parti sociali

Una cabina regionale di regia sui temi della sicurezza nei luoghi di lavoro. A chiederla Cisl e Filca siciliane, che nei giorni scorsi hanno minacciato di marciare con la fascia nera al braccio, a settembre. E di segnare a lutto, con un nastro nero, i cantieri dell’Isola che tra gennaio e aprile hanno visto morire ben 16 lavoratori per carenze sul fronte delle garanzie di legalità. «In controtendenza rispetto al resto del Paese, in Sicilia le denunce di infortunio sul lavoro sono in aumento», rileva il sindacato guidato da Sebastiano Cappuccio. E servono, puntualizzano Cappuccio e Paolo D’Anca, numero uno della federazione regionale degli edili Cisl, «azioni di controllo, assistenza, informazione e formazione». Per questo al Governo della Regione Cisl e Filca chiedono il confronto col mondo del lavoro. E all’assessore Ruggero Razza, che ha la delega sui temi della sanità, sollecitano «il coinvolgimento del sindacato nell’ambito delle strategie di attuazione del Piano nazionale della prevenzione in edilizia, coordinato assieme dalle Regioni Sicilia e Toscana». «Con l’assessore che, assieme alla Toscana, ha ottenuto il coordinamento del piano, ci congratuliamo», affermano Cappuccio e D’Anca. Rimarcando che «in Sicilia c’è bisogno di una cabina regionale che metta a fuoco i temi della prevenzione in edilizia. Una sede di cui facciano parte Regione, Inail, professionisti e parti sociali». E che, sul fronte della sicurezza e delle garanzie per la salute, affianchi l’altrettanto necessaria politica di rilancio degli investimenti, dei cantieri, delle opere pubbliche e private. (ug)

Turri: “Il rilancio dell’#edilizia è indispensabile per unire la #Sicilia al nord e l’Italia all’#Europa, con infrastrutture utili e sicure. La Cisl ha un ruolo insostituibile come ‘infrastruttura sociale’, per mettere insieme tutta la società”. #FilcaInRete #noiCISLsiamo

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