Infrastrutture, Filca Cisl: “Vanno garantiti tutti i lavoratori impegnati nei cantieri della Cmc, sia quelli diretti sia quelli dell’indotto. L’auspicio è che si completino le opere e che la cooperativa di Ravenna superi i problemi finanziari”

Palermo – Garanzie ed eguali diritti per tutti i lavoratori, sia della Cmc sia delle ditte subappaltatrici e fornitrici,  e certezze sul completamento delle opere, la cui è realizzazione è affidata all’azienda di Ravenna. Questa è la posizione che la Filca Cisl Sicilia esporrà alla riunione fra Regione siciliana, Anas, Cmc e sigle sindacali, prevista nei prossimi giorni. “Ci auguriamo che la società, a oggi quella con il portafoglio lavori più consistente nell’isola – afferma Paolo D’Anca, segretario generale della Filca Cisl Sicilia – riesca a superare i problemi di liquidità finanziaria. È fondamentale che vengano rispettati gli impegni assunta dalla cooperativa con le ditte subappaltatrici e con quelle fornitrici. Da tempo infatti registriamo una disparità di trattamento fra i lavoratori della Cmc e quelli delle ditte subappaltatrici. Spesso purtroppo questa tipologia di appalti finisce per diventare un gioco al massacro verso il più debole, nella logica di rientrare dalle spese. Questo per noi è inaccettabile, non ci sono lavoratori di serie A e di serie B”. Numerosi sono i cantieri siciliani in cui è oggi impegnata la Cmc. A Catania l’azienda si è aggiudicata gli appalti per i lavori della tratta Monte Po-Misterbianco della metropolitana, per quelli della tratta Nesima-Monte Po e per la realizzazione del tunnel Palestro-Stesicoro. Della Coop di Ravenna è il cantiere per la Palermo Agrigento, tornato in piena attività da poco in seguito a una perizia di variante. La Cmc è l’aggiudicatrice dei lavori della Agrigento – Caltanissetta, oggi all’80%, nonostante si registri un rallentamento nella realizzazione dell’opera.  “Vanno completate tutte queste infrastrutture fondamentali per la Sicilia e dunque la Cmc va messa nelle condizioni di poterlo fare  – prosegue D’Anca – ma lo stesso impegno va profuso a tutela di tutti i lavoratori dell’indotto”. Per la Filca Cisl, “occorre mettere a sistema un meccanismo che renda agevole l’iter autorizzativo e anche quello di erogazione delle risorse per velocizzare la realizzazione e il completamento delle infrastrutture nell’isola”. “Snellire le procedure burocratiche, a partire da quelle relative alla progettazione per arrivare a quelle dei pagamenti – afferma D’Anca – è un passaggio essenziale per poter finalmente far partire i cantieri e garantire la prosecuzione di quelli già in fase di avvio”. (laco)

Filca Cisl, “In Sicilia l’abusivismo sfiora punte del 49%. La tragedia di Casteldaccia figlia dell’incuria e del mancato rispetto delle regole. Musumeci crei comitato per mappa del rischio nell’isola”

Palermo – “La tragedia di Casteldaccia deve far riflettere sui danni causati dall’abusivismo edilizio che in Sicilia sfiora il 49%. Questo dato è inaccettabile, le istituzioni e la politica facciano la loro parte, schierandosi apertamente contro chi costruisce nell’illegalità”.  È lapidario il commento di Paolo D’Anca, segretario generale della Filca Cisl Sicilia che punta il dito contro “l’incuria e l’indifferenza rispetto a un’emergenza come quella dell’edilizia abusiva”. “Piangiamo oggi queste povere vite spezzate in un giorno di festa come abbiamo pianto i morti di Giampilieri, quelli di Scaletta Zanclea e di altri eventi disastrosi simili a questi- continua D’Anca – pensando ogni volta che probabilmente questi drammi avrebbe potuto essere evitati. La magistratura farà luce su questa vicenda ma anche solo ragionando in termini di buon senso, si capisce come costruzioni così vicine all’alveo di un fiume fossero a rischio”. Per Paolo D’Anca, “la cementificazione selvaggia porta a questi risultati. Tutte le catastrofi avvenute in Sicilia in questi anni avrebbero dovuto essere un monito e invece nulla di concreto è stato fatto”. “L’abusivismo edilizio porta con sé sacche di lavoro nero e di mancanza di regole essenziali di sicurezza – continua D’Anca – e i lavoratori edili, nonostante la crisi che continua a colpire il comparto, non accettano compromessi, non intendono sottostare alla logica del maggiore profitto con i minori costi nella realizzazione di un edificio. Noi vogliamo lavorare secondo le regole, per costruire case sicure in luoghi sicuri”. Il segretario della Filca Cisl Sicilia chiede che la politica e le istituzioni agiscano palesemente contro ogni forma di abusivismo edilizio, “anche a costo di inimicarsi fasce della popolazione che abitano in edifici totalmente fuori legge. Non devono esserci mezze misure nel contrastare queste forme di illegalità”. Il segretario degli edili della Cisl siciliana propone all’assessore regionale alle Infrastrutture e al presidente della Regione siciliana di riunire un comitato di cui facciano parte gli organismi amministrativi competenti, come gli Enti locali, i vari rami dell’amministrazione regionale, le associazioni datoriali e le sigle sindacali, “per una mappa del rischio in Sicilia”. “Occorre avere un quadro dettagliato non soltanto delle zone rosse per il rischio idrogeologico – aggiunge D’Anca – ma di tutte le aree pericolose sotto il profilo dell’abusivismo edilizio. Dobbiamo evitare concretamente che si verifichino altre tragedie come Casteldaccia”. (laco)