Boom di lavoratori in nero, nessuna sorpresa per gli edili. Barbera (Filca Cisl): “Siamo oltre il 40%”

Gli alti livelli di incidenza sul valore aggiunto dell’economia regionale del lavoro nero non sono una sorpresa per Santino Barbera, segretario generale della Filca-Cisl siciliana, che a ilgazzettinodisicilia.it commenta lo studio Censis-Confcoop: “Per gli addetti ai lavori del comparto edile l’alta incidenza del lavoro nero non è una notizia – dice Barbera – Da sempre il settore è stato colpito da questo fenomeno. In questo momento di crisi – commenta – possiamo dire che nel settore oltre il 40% dei lavoratori è in nero. Se si conta che dal 2008 a oggi abbiamo perso circa centomila posti di lavoro nel settore. I fatti parlano chiaro: tutti i controlli nel settore dalle forze dell’ordine dicono che non ci sono cantieri in regola, dove si rispettano i contratti e la previdenza”.

Un corollario dell’assunto che il lavoro nero nel settore edile dilaghi nell’isola è la mancanza di sicurezza nei cantieri: “Per molti imprenditori – dice il sindacalista – questa rappresenta un costo, esattamente come i contributi”. Ma non basta. Barbera mette in guardia da un altro fenomeno, quello dell’elusione: “Si può facilmente riscontrare che nei cantieri edili si trovano aziende che, pur svolgendo lavori edili, applicano i contratti di altre categorie, come quella dei metalmeccanici, e quindi – prosegue Barbera – fanno dumping sociale e concorrenza sleale nei confronti degli imprenditori che applicano il contratto di categoria”. Un esempio? “I lavori dell’open fibra per il cablaggio delle città, in cui le imprese, che svolgono lavori edili, con escavatori e altri mezzi per il tracciamento, ma applicano il contratto dei lavoratori metalmeccanici, che costa meno. Ciò perché negli anni sono state fatte delle conquiste da parte degli edili – prosegue Barbera – come la quattordicesima mensilità o gli scatti di anzianità legati alla durata di iscrizione alla cassa edile”.

L’auspicio è che il nuovo governo regionale si occupi della riorganizzazione dei controlli nel settore: “Speriamo che l’assessorato alla Famiglia presti attenzione a queste situazioni – dice Barbera – Con la sburocratizzazione, purtroppo, si sono resi inefficaci gli uffici ispettivi di Inps e Inail. Per questo dei controlli si occupano le forze dell’ordine – conclude – che non sono gli organi predisposti ufficialmente”.