Riqualificazione immobili esistenti e ‘no’ a cementificazione selvaggia

Promuovere un modello di sviluppo ecosostenibile che punti alla riqualificazione degli immobili già esistenti e rinunci alla cementificazione selvaggia, nel pieno rispetto dell’equilibrio ambientale.
É la proposta lanciata nel corso dell’Assemblea nazionale organizzativa della Filca Cisl, dallo slogan “In rete… Per fare di più” in programma fino a domani, nel centro di cultura scientifica “Maiorana” di Erice, che ha visto la partecipazione, tra gli altri, del segretario generale della Filca Cisl, Franco Turri, e di quello della Filca Sicilia, Paolo D’anca, del segretario generale aggiunto della Cisl nazionale e di quello regionale, Luigi Sbarra e Sebastiano Cappuccio, del vescovo di Trapani, monsignor Domenico Mogavero, del segretario organizzativo della Cisl, Ottavio De Luca e di quello della Cisl Palermo- Trapani, Leonardo La Piana.

“E’ necessario mettere in rete – spiega Turri- tutti gli operatori per rilanciare l’edilizia e ricostruire il paese, unire l’Italia all’Europa con infrastrutture utili che favoriscono uno sviluppo inclusivo dal punto di vista sociale ed economico”.

Sulla stessa linea anche D’anca, che precisa:” Abbiamo scelto l’istituto di Erice perché è il tempio della scienza e da qui vogliamo sottolineare il connubio vincente tra scienza, cultura e infrastrutture nel pieno rispetto dell’ambiente e del territorio, che è la chiave del futuro, come ci insegna Greta. Il prossimo 22 giugno saremo protagonisti di una mobilitazione per rivendicare l’importanza delle infrastrutture in Sicilia, dai collegamenti stradali alle delle ferrovie alla sicurezza nelle scuole”.
“Bisogna sbloccare immediatamente i cantieri – precisa Sbarra – e favorire gli investimenti sulle infrastrutture perché questi si stima che produrranno circa 400 mila posti di lavoro. Per questo accogliamo l’iniziativa della Filca per far ripartire la filiera delle costruzioni e favorire una prospettiva di crescita e di sviluppo”.

Il professore Zichichi è intervenuto in video conferenza perché attualmente impegnato con un suo esperimento a Ginevra.

“Il rispetto dell’ambiente – spiega Zichichi- é una nostra priorità, per questo continuiamo ad occuparci delle 72 emergenze planetarie legate all’ambiente, e siamo felici che anche la Filca contribuisca, con le sue proposte, a rendere attuale questo tema di importanza fondamentale per la nostra società”.

All’Assemblea nazionale è intervenuto anche Antonino Zichichi Edilizia, Filca nazionale: “Ecco il nostro modello di sviluppo ecosostenibile”

Promuovere un modello di sviluppo ecosostenibile che punti alla riqualificazione degli immobili già esistenti e rinunci alla cementificazione selvaggia, nel pieno rispetto dell’equilibrio ambientale. È la proposta lanciata nel corso dell’Assemblea nazionale organizzativa della Filca Cisl, dallo slogan “In rete… Per fare di più” in programma fino a domani, nel centro di cultura scientifica “Maiorana” di Erice, che ha visto la partecipazione, tra gli altri, del segretario generale della Filca Cisl, Franco Turri, e di quello della Filca Sicilia, Paolo D’Anca, del segretario generale aggiunto della Cisl nazionale e di quello regionale, Luigi Sbarra e Sebastiano Cappuccio, del vescovo di Trapani, monsignor Domenico Mogavero.

“E’ necessario mettere in rete – spiega Turri – tutti gli operatori per rilanciare l’edilizia e ricostruire il paese, unire l’Italia all’Europa con infrastrutture utili che favoriscono uno sviluppo inclusivo dal punto di vista sociale ed economico”.

Sulla stessa linea anche D’Anca, che precisa: “Abbiamo scelto l’istituto di Erice perché è il tempio della scienza e da qui vogliamo sottolineare il connubio vincente tra scienza, cultura e infrastrutture nel pieno rispetto dell’ambiente e del territorio, che è la chiave del futuro, come ci insegna Greta. Il prossimo 22 giugno saremo protagonisti di una mobilitazione per rivendicare l’importanza delle infrastrutture in Sicilia, dai collegamenti stradali alle delle ferrovie alla sicurezza nelle scuole”.

“Bisogna sbloccare immediatamente i cantieri – precisa Sbarra – e favorire gli investimenti sulle infrastrutture perché questi si stima che produrranno circa 400 mila posti di lavoro. Per questo accogliamo l’iniziativa della Filca per far ripartire la filiera delle costruzioni e favorire una prospettiva di crescita e di sviluppo”.

Il professore Zichichi è intervenuto in video conferenza perché attualmente impegnato con un suo esperimento a Ginevra.

“Il rispetto dell’ambiente – spiega Zichichi – è una nostra priorità, per questo continuiamo ad occuparci delle 72 emergenze planetarie legate all’ambiente, e siamo felici che anche la Filca contribuisca, con le sue proposte, a rendere attuale questo tema di importanza fondamentale per la nostra società”.

Assemblea Filca: “Così si ricostruisce”

Come fare per sbloccare i cantieri.

Promuovere un modello di sviluppo ecosostenibile che punti alla riqualificazione degli immobili già esistenti e rinunci alla cementificazione selvaggia, nel pieno rispetto dell’equilibrio ambientale.É la proposta lanciata nel corso dell’Assemblea nazionale organizzativa della Filca Cisl, dallo slogan “In rete… Per fare di più” in programma fino a domani, nel centro di cultura scientifica “Maiorana” di Erice, che ha visto la partecipazione, tra gli altri, del segretario generale della Filca Cisl, Franco Turri, e di quello della Filca Sicilia, Paolo D’anca, del segretario generale aggiunto della Cisl nazionale e di quello regionale, Luigi Sbarra e Sebastiano Cappuccio, del vescovo di Trapani, monsignor Domenico Mogavero, del segretario organizzativo della Cisl, Ottavio De Luca e di quello della Cisl Palermo- Trapani, Leonardo La Piana.

“E’ necessario mettere in rete – spiega Turri- tutti gli operatori per rilanciare l’edilizia e ricostruire il paese, unire l’Italia all’Europa con infrastrutture utili che favoriscono uno sviluppo inclusivo dal punto di vista sociale ed economico”.

Sulla stessa linea anche D’anca, che precisa:” Abbiamo scelto l’istituto di Erice perché è il tempio della scienza e da qui vogliamo sottolineare il connubio vincente tra scienza, cultura e infrastrutture nel pieno rispetto dell’ambiente e del territorio, che è la chiave del futuro, come ci insegna Greta. Il prossimo 22 giugno saremo protagonisti di una mobilitazione per rivendicare l’importanza delle infrastrutture in Sicilia, dai collegamenti stradali alle delle ferrovie alla sicurezza nelle scuole”.

“Bisogna sbloccare immediatamente i cantieri – precisa Sbarra – e favorire gli investimenti sulle infrastrutture perché questi si stima che produrranno circa 400 mila posti di lavoro. Per questo accogliamo l’iniziativa della Filca per far ripartire la filiera delle costruzioni e favorire una prospettiva di crescita e di sviluppo”.

Il professore Zichichi è intervenuto in video conferenza perché attualmente impegnato con un suo esperimento a Ginevra.

“Il rispetto dell’ambiente – spiega Zichichi- é una nostra priorità, per questo continuiamo ad occuparci delle 72 emergenze planetarie legate all’ambiente, e siamo felici che anche la Filca contribuisca, con le sue proposte, a rendere attuale questo tema di importanza fondamentale per la nostra società”.

Recupero stabilimenti dismessi: “necessario urgente tavolo tecnico con Regione” Read more at https://www.blogsicilia.it/palermo/recupero-stabilimenti-dismessi-necessario-urgente-tavolo-tecnico-con-regione/483511/#fKpuqsT6xYQV7CtX.99

Recuperare gli stabilimenti dismessi in Sicilia, promuovendo una sinergia proficua tra aziende e sindacati per il rilancio del settore degli impianti fissi, nel rispetto del territorio e dei posti di lavoro.
È l’appello lanciato dalla Filca Cisl Sicilia, nel corso dell’incontro che si è tenuto oggi a Palermo e al quale hanno partecipato tutti i delegati delle province alla presenza del segretario nazionale, Salvatore Federico e del segretario della Filca Sicilia, Paolo D’Anca.

“In Sicilia sono troppi gli stabilimenti abbandonati, per questo chiediamo urgentemente la convocazione di un tavolo tecnico con il governo della Regione per avviare un percorso di rilancio che scongiuri, in alcuni casi, la chiusura definitiva con la conseguente perdita di posti di lavoro, come nel caso delle cave di Billemi dove, dopo due anni di trattative snervanti, ancora nessuna risposta dalle istituzioni”.
“Vogliamo rilanciare il settore – spiega Federico – e infatti è già in corso una rivoluzione, che è già partita a livello nazionale, per il recupero di 30 stabilimenti dismessi. Puntiamo a soluzioni innovative e, proprio in questa direzione, abbiamo anche promosso un concorso per reclutare figure esperte tra i laureati con tesi sul riutilizzo e riconversione delle cementerie italiane dismesse o in fase di dismissioni. Adesso – conclude – grazie ad una sinergia tra noi e le aziende, vogliamo mettere in pratica azioni concrete per salvaguardare il territorio e fornire garanzie occupazionali, una sfida che vogliamo vincere”.

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